Quello che stiamo affrontando in questo momento con la pandemia di Covid-19 è una situazione senza precedenti. È una sfida che ci ha colto di sorpresa e che ha avuto ripercussioni su tanti aspetti della nostra vita. In questo periodo dobbiamo dare fondo alla nostra capacità di adattamento in modo da poter affrontare questo brutto imprevisto. Si tratta della flessibilità psicologica e della capacità correlata di essere in grado di riprendersi dalle delusioni e traumi.
L’origine greca del concetto di flessibilità è la parola “elastikos”, da cui deriva la parola “elastico”, e si riferisce all’idea di recuperare la forma dopo essere stati allungati. Questi sono tempi in cui tutti dobbiamo sforzarci di essere elastici, di essere resistenti, di mantenere un senso di noi stessi, anche quando siamo tesi.
I filosofi greci avevano molto da dire sul cambiamento. Alcuni come Pitagora credevano che nulla si crea e nulla si distrugge e che tutto si trasforma, come ripetizione del passato. Tutto esiste già e continuamente si riorganizza in qualcosa che sembra semplicemente nuovo!
Eraclito, che era un contemporaneo del Buddha, Lao Tzu e Confucio, credeva il contrario. La sua famosa citazione, “Non puoi mai entrare nello stesso fiume due volte”, riflette la convinzione della natura transitoria della vita. In altre parole, il fiume dove hai messo il piede per la prima volta non esiste più; adesso è un fiume diverso. Il fiume, come la vita, scorre costantemente, e negare questo flusso significa negare la caratteristica essenziale della vita che è il cambiamento.
In effetti, la natura della vita è il cambiamento, ma spesso resistiamo a questo, vogliamo che le cose rimangano sempre le stesse, cercando di organizzare e controllare le nostre vite in modo che il cambiamento non avvenga. Pensiamo che se restiamo nella stessa casa, lavoriamo nello stesso posto nello stesso lavoro e manteniamo gli stessi amici, saremo in grado di evitare di dover affrontare i cambiamenti. Ma lo status quo è un’illusione perché, anche se vogliamo rimanere fermi, tutti e tutto ciò che ci circonda sta cambiando.
La vita non può essere pre-pianificata, perché scorre, come il fiume, si attorciglia e si trasforma, cambiando a velocità diverse, a volte appare più stabile, mentre altre volte, come in questo momento, ci trascina nelle rapide turbolente. Possiamo fare del nostro meglio per aggrapparci ai lati del fiume della vita per resistere al flusso, temendo o resistendo al cambiamento ma, alla fine, sappiamo che la vita ci chiede di arrenderci al movimento e “assecondare il flusso” del fiume.
Non possiamo controllare l’evoluzione della pandemia di Covid-19. Quello che possiamo fare è riconoscere ciò che è dentro e ciò che è al di fuori del nostro potere di influenza, in modo da non avere un falso senso di controllo sulle cose. La sofferenza proviene dal tentativo di controllare ciò che è al di fuori del nostro potere di influenza e dal tentativo di vivere in un mondo sicuro e stabile di prevedibilità controllata (la nostra zona di comfort). La sofferenza, in questo contesto, deriva dall’avere aspettative non realistiche. Se abbiamo troppa paura, o se ci preoccupiamo troppo, è segno che stiamo cercando di controllare troppo le nostre vite.La flessibilità implica la convinzione che possiamo migliorare le cose per noi stessi anziché essere vittime indifese delle circostanze. Non si tratta di reagire automaticamente a ciò che ci accade, ma di come agire consapevolmente su ciò che conta davvero.
Ottimisticamente, Eraclito credeva anche che il “sole è nuovo ogni giorno”. Ogni giorno ci offre nuove opportunità per ricominciare da capo e far fronte a tutto ciò che la vita ci presenta. Alla fine passeranno momenti difficili come questo e arriverà un nuovo giorno, offrendo la prospettiva, non semplicemente la speranza, di tempi migliori. Potrebbe piovere ma il sole tornerà a splendere sempre di nuovo.
Per parafrasare Eraclito, nessuna situazione è mai permanente e il concetto di flessibilità psicologica – elastikos – rimanda alla prospettiva concreta di un domani migliore.